No, non è la versione "blog" di Occhio alla Spesa!
Anche se un confronto con i prezzi di altre città potrebbe essere utile.
Ci troviamo all'interno del mercato annonario di Sanremo, un posto a cui sono affezionata.
Certo, nulla a che vedere con quello di Mentone, molto più piccolo, ma curatissimo. Lì frutta e verdura sono lucidatissimi e appena fuori dal mercato si possono trovare i venditori di chevre e altri formaggi, nonchè il venditore di spezie, che coraggiosamente le espone in enormi ciotole, praticamente in balia di ogni alito di vento. Alla minima folata d'aria si solleva una nuvola nei colori del rosso, dell'ocra, della terra (di Siena bruciata?), che comunque non turba il flemmatico commerciante.
Ma torniamo a Sanremo. Questo è un mercato vero, senza alcuna velleità di attrattiva turistica.
Gli espositori sono davvero tantissimi e mi piace perdermi tra i banchi, rifare il giro diverse volte per poi finire ad acquistare dal solito banco davanti all'ingresso.
Gli espositori sono davvero tantissimi e mi piace perdermi tra i banchi, rifare il giro diverse volte per poi finire ad acquistare dal solito banco davanti all'ingresso.
Il mercato annonario è legato ai ricordi delle prime pappe vegetali preparate per i miei figli, quando andavo da quella signora, coltivatrice diretta, a comprare quelle carote piccolissime, perchè mi diceva "non ci do niente, può andar tranquilla!" e ci mettevo un sacco di tempo a pulirle e ne dovevo pulire davvero tante perchè dopo avere raschiato la parte esterna rimaneva ben poco.
In seguito lo frequentavo mentre aspettavo i miei figli durante l'inserimento al nido, che è proprio dall'altra parte della piazza, pronta ad intervenire qualora le tate (sante subito!) mi avessero chiamata per dirmi di anticipare il "ritiro", causa pianti e strilli di uno dei miei due tesorini.
Insomma, chi ha provato la non proprio esilarante esperienza di lasciare un figlio al nido, avrà già capito che mi aggiravo tra i banchi con gli occhiali scuri, senza riuscire nemmeno a vedere frutta e verdura, pensando a tutt'altro che a fare la spesa.
Ormai sono passati diversi anni (scolastici), ma non è cambiato quello che sento nel dover salutare i miei bimbi al mattino e nel poterli rivedere solo a pomeriggio inoltrato
La nostalgia per gli anni in cui sono stata con loro 24 ore su 24 è tanta, anche se mille volte più faticoso che passare 8 ore (o poco meno) in ufficio
Va be', cambiamo discorso. Conoscete i pomodori cuore di bue (foto sopra) e le trombette (foto sotto)?
Io prima di venire a Sanremo ero completamente ignara della loro esistenza, mentre ora non riesco a farne a meno. E ve lo dice una che non ha mangiato pomodori per i suoi primi 20 anni e che credeva che le uniche zucchine possibili fossero quelle verde scuro, che qui chiamano dispregiativamente "i pegulassi".
Se volete provarli, affrettatevi: non dureranno ancora per molto!
Del resto è settembre e la scuola è già cominciata.
A presto.
Silvia
Allora, perfavore oggi mi dà 2 kili di cuori di bue, che i miei nell'orto son finiti da mò, un bel cavolfiore grosso, un poponcino già pronto da mangiare, no, i funghi no che son carissimi: aspetto a vadere se adesso che piove calano di prezzo.
RispondiEliminaAh, anche un bel ciuffo di basilico perfavore.
No, le trombette non le ho mai assaggiate, si, me ne dia 2 kili, grazie.
E' tutto, si.
Bel post, grazie, a domani.
quando arriva fine estate non so mai cosa cucinare..... fortuna che arrivnao le verdure invernali! ;-) splendidi quei funghi!!!
RispondiEliminale trombette le conosco e le adoro!!! BACI
RispondiEliminaMa che sono queste trombette?
RispondiEliminaMi e' piaciuto questo post, un misto tra la massaia e la mamma nostalgica. Ma come mai il tempo se la batte tanto velocemente? Che Eraclito abbia portato male?
A presto, ti mando subito una mail
Silvia
Silvia , mi ero persa questo post , è bellissimo davvero un misto di sentimenti veri e profondi , vita vera , e interessante reportage per la vegana perfetta ....brava è dolcissimo !!
RispondiEliminaun abbraccio
memyselfandanautumnday.blogspot.com